Thoughts

L’ULTIMO VIAGGIO DI GIACOMO PUCCINI

Puccini parte per il suo ultimo viaggio verso Bruxelles portando con sé alcuni fogli di appunti su cui spera di riuscire a lavorare. Teme e forse in parte già sa che non terminerà quella partitura che nei tre anni precedenti era cresciuta tra le sue mani fino ad assumere proporzioni magniloquenti. Quei pochi fogli, in seguito passati al setaccio da generazioni di studiosi, contengono abbozzi, spunti e soprattutto la speranza che la sua creatura più ambiziosa – Turandot – non debba restare per sempre incompiuta a causa di quelle due orribili parole che i medici hanno tanto esitato a dirgli: carcinoma laringeo.

IL LYRISCHES ANDANTE DI MAX REGER E VERKLÄRTE NACHT DI ARNOLD SCHÖNBERG

Max Reger – Lyrisches Andante – Liebestraum - per orchestra d’archi

Esistono alcuni compositori nella storia della musica che probabilmente sono troppo bravi per avere successo: personalità la cui esagerata maestria finisce per disorientare la capacità di comprensione del pubblico.

“SAPETE CANIO È VIOLENTO, MA BUON!”

Una riflessione su Pagliacci di Ruggero Leoncavallo 

In una torrida estate calabrese, verso il 1860, il giovane figlio di un pretore assiste a un fattaccio di sangue: dei poveri guitti si scannano per gelosia durante una rappresentazione sulla pubblica piazza. Un atto osceno, uno squarcio di orribile verità che si insinua nella sua immaginazione educata di bravo ragazzo meridionale. Una verità che ha l’odore del sudore, delle strade e dei sentimenti sporchi; una verità che non tollera maschere e che scavalca il palcoscenico.

ADRIANA LECOUVREUR

Un omaggio al teatro

All’inizio del XX secolo il teatro lirico è in cerca di nuove strade: non più regine e alfieri, non più nobili impegnati in grandi imprese o implacabili vendette, non più grandi personaggi storici portatori di alti messaggi morali. Il pubblico borghese vuole immedesimarsi in modo più diretto, vuole essere intrattenuto in modo meno metaforico, vuole appassionarsi a vicende inedite. Ed ecco arrivare allora il lontano Oriente, la letteratura fantastica, la trasfigurazione del folklore meridionale verista, la frontiera americana del West e addirittura animali che parlano o giocattoli che si animano. L’Opera conosce uno dei momenti di maggiore creatività proprio quando molti iniziano a parlare del suo inevitabile declino. La forma è sempre più libera e imprevedibile, l’orchestrazione si fa più creativa e la tecnica vocale esplora ambiti nuovi che vanno dallo Sprechgesang al parlato, fino alla scrittura aleatoria. E tutto questo per dar voce a personaggi di nuova complessità psicologica, caratterizzati da un nuovo e moderno sentire.

Cilea con Adriana Lecouvreur - 1902 - partecipa a modo suo.

LA KRÖNUNGSMESSE K 317 DI MOZART

"Credere significa liberare in se stessi l'indistruttibile,
o meglio: liberarsi, o meglio ancora: essere."
Franz Kafka

Quanti sogni infranti in quel gennaio del 1779.Chissà quale stato d’animo poteva avere Mozart in quell’inverno, allorché, dopo un anno e mezzo passato a Parigi e Mannheim a cercare nuove opportunità, dovette rassegnarsi a riprendere servizio come organista presso il detestato Arcivescovo Colloredo di Salisburgo. Era allora un giovane di23 anni e aborriva più di ogni altra cosa quella grigia routine che il modesto stipendio annuo di 450 fiorini faceva facilmente intravedere: che delusione tornare a casa in quel modo!

COSÌ FAN TUTTE

L’Ouverture di Così fan tutte

"Così fan tutte è giudicata da alcuni l’opera mozartiana in cui domina la Ragione;
qui sarebbe nascosto il segreto dell’incorruttibile giovinezza di questo spartito,
al quale dovrebbero andare, e andranno probabilmente in avvenire, le preferenze di
tutti gli spiriti liberi, quelli che vedono nella musica – come vedeva il Nietzsche –
un’arte di catarsi capace di giocare con le forze del Cosmo.”
Eugenio Montale


L’Ouverture di Così fan tutte è l’unica tra quelle delle opere maggiori di Mozart a non essere eseguita in concerto come pezzo sinfonico. A una prima lettura appare da subito evidente: essa non ha il rilievo sinfonico di quella di Zauberflöte né l’irresistibile originalità di quella di Don Giovanni.

"LIBRE ELLE EST NÉE ET LIBRE ELLE MOURRA!"

La piazza prende vita: ci sono militari, donne e bambini; una ragazza viene a cercare un soldato e le sigaraie a fine turno escono a far bella mostra di sé. C’è miseria ma in fondo c’è armonia e ognuno ha un ruolo definito; ogni cosa procede come deve procedere e tutti sanno chi sono.

A un tratto però arriva LEI: arriva Carmen!

PER DARIO DE ROSA

In morte di un grande pianista

Se ne va Dario De Rosa e lascia tutti i musicisti, gli allievi, gli ammiratori e gli amanti della Musica un po’ più soli. Pianista, didatta, animatore di scuole e concorsi, ispiratore di intere generazioni di musicisti, protagonista indiscusso del grande repertorio con quel Trio di Trieste che è stato sinonimo nel mondo per decenni di un camerismo di classe superiore. Quella del Trio di Trieste è la storia d’un altro tempo e forse di una città d’un altro tempo: Trieste.